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Criminali innocenti,
magistrati indagati


Con la Commissione parlamentare su Tangentopoli i politici vogliono vendicarsi dei magistrati che ieri hanno scoperto la corruzione e oggi continuano il controllo di legalità previsto dalla Costituzione


di Antonio Di Pietro



Ad oltre dieci anni dall'inizio di Mani Pulite la decisione del
Parlamento italiano di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta
non tanto sui misfatti compiuti dai tangentisti di Stato quanto
sull'operato (e addirittura sulle intenzioni) della magistratura suona
come una prevaricazione ed una indebita interferenza di un potere dello
Stato nei confronti di un altro.

A cio' si aggiunga la ciliegina sulla
torta del viaggio (anzi del pellegrinaggio) del Presidente della Camera
Pierferdinando Casini ad Hammamet per rendere omaggio alla tomba di Bettino
Craxi. Costui, quand'era in vita, non si trovava li' in esilio come ora
vorrebbero far credere i suoi cantori ma si era reso era volutamente
latitante dopo plurime sentenze di condanna passate in giudicato per reati
di corruzione e illecito finanziamento e nonostante che, quand'era in vita,
si fosse adoperato in tutti i modi per delegittimare magistrati e politici
nostrani mandando "messaggi" intimidatori a 360 gradi.
Ancor piu' sconcertante e' il compito affidato a questa fantomatica
Commissione Parlamentare.

Udite, udite: essa dovrebbe "accertare se le indagini della magistratura
abbiano riguardato tutte le forze politiche; se eventuali disparita' di
trattamento siano da correlare al perseguimento di obiettivi di natura
politica dei magistrati, se vi siano stati intenti di carattere
persecutorio e se vi siano stati collegamenti fra la magistratura ed
organizzazioni politiche parlamentari ed extraparlamentari".

Di piu': per fare questi accertamenti il Parlamento si autoattribuisce
tutti i poteri dell'Autorita' giudiziaria, ivi compresi quelli di poter
visionare ogni atto processuale (anche quelli in via di indagine
preliminare e quindi soprattutto quelli riguardanti proprio alcuni
parlamentari e uomini di Governo in carica). Insomma si vuole trasformare
il Parlamento in giudice e - nonostante diverse decine di parlamentari
siano a loro volta sotto inchiesta da parte della Magistratura o
addirittura gia' condannati con sentenza penale passata in giudicato - si
vuole trasformarli in "giudici dei loro giudici" per giudicare se hanno
fatto bene a condannarli. A questi si aggiungono i molti loro avvocati che
pure siedono in Parlamento ed una miriade di altri politici che - pur non
avendo avuto ripercussioni giudiziarie - vivono comunque sotto la spada di
Damocle di qualche chiamata in correita' dell'ultima ora.

Ora, a parte il fatto che la legge istitutiva di questa fantomatica
Commissione e' del tutto incostituzionale e c'e' da augurarsi che il Capo
dello Stato non la controfirmi ne' la promulghi, la verita' e' un'altra.
Anzi e' l'esatto opposto di quanto vogliono o si vuol far credere: ad
essere delegittimati sono stati i magistrati di Mani Pulite (ed io piu' di
tutti) e non i politici ed a compiere questo misfatto sono stati proprio
quelli che ora accusano i magistrati di delegittimazione
Mi auguro allora che la Commissione abbia il coraggio di convocare anche
me e di mandare le mie audizioni per radio ed in TV in diretta in modo che
tutti possano ascoltare la mia versione dei fatti. Sara' per loro un
boomerang!!!

Suvvia, siamo seri e riportiamo il problema a quello che e': tutto questo
chiasso si tra verificando solo perche' c'e' un Presidente del Consiglio e
qualche potente suo amico che sono imputati di corruzione e che stanno
mettendo le mani avanti nel caso fossero condannati. Per evitare di doversi
dimettere (come dignitosamente sarebbero tenuti a fare) vogliono fare
credere agli italiani che la colpa non sia di chi ha commesso i reati ma di
chi li ha scoperti.


Gennaio 2003

 

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